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In arrivo nuove sindromi neuroposturali

Circa trenta anni fa, l'uso delle tecnologie digitali era uno status symbol riservato a pochi. Il cellulare era inizialmente usato per le emergenze e per le comunicazioni professionali. Oggi con l’abbattimento dei costi di produzione, gli strumenti digitali sono alla portata di tutte le tasche.  L'uso intenso e scorretto degli strumenti digitali finisce per creare posture nuove già catalogate da cui derivano problematiche neoposturali dannose con complicazioni imprevedibili. Emerge una situazione molto preoccupante e sottovalutata dal punto di vista della salute pubblica con prevedibili costi sociali ed economici per le future generazioni.  

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Il mal di schiena ed il torcicollo sono i primi sintomi da non sottovalutare nei giovani in pieno sviluppo fisico.

 

SPINE JOURNAL riporta che un gruppo di neurochirurghi spinali americani ha verificato un serio aumento dei pazienti con dolore al collo ed alla parte superiore della schiena connessi ad una scorretta postura dovuta all'uso prolungato degli smartphone.

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La nuova sindrome è già stata battezzata “TEXT NECK”.

 

Si tratta di un insieme di sintomi e fastidi muscoloscheletrici provocati dalla prolungata visione del display dei dispositivi mobili correlati a scorrette posizioni della colonna vertebrale.

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Dall'Australia arriva un’inquietante scoperta denunciata alla BBC dal dott. David Shahar dell’Università The Sunshine Coast. In pratica, un gruppo di ricercatori australiani ha riscontrato che i giovani iniziano a presentare sempre più spesso sporgenze ossee alla base del cranio, proprio sopra il collo. Esaminando oltre 1000 immagini a raggi X di soggetti australiani è stato rilevato che il 41% di quelli tra i 18 ed i 30 anni hanno sviluppato degli “speroni ossei”, circa l’8% in più rispetto alla media generale. Alcune di queste sporgenze hanno lunghezze di soli 10 millimetri e sono appena percettibili mentre altre arrivavano fino a 30 mm.

L'ipotesi dei ricercatori australiani è che queste ossa sono diventate più evidenti per l'introduzione delle tecnologie digitali e all'uso intenso ed una postura scorretta in correlazione al grado di protrazione della testa in avanti alterando anche il nostro sistema muscolo-scheletrico. Gli autori della ricerca hanno commentato: “Sebbene la rivoluzione dei tablet e degli smartphone sia pienamente ed efficacemente radicata nelle nostre attività quotidiane, dobbiamo ricordare che questi dispositivi hanno solo un decennio e che i disturbi sintomatici correlati stanno emergendo solo ora“. La ricerca è stata pubblicata su Scientific Reports. A Los Angeles il CEDARS-SINAI MEDICAL CENTER ha rilevato che numerosi giovani riportano nelle radiografie della colonna vertebrale una inversione delle curve fisiologiche dovute all'inteso uso degli smartphone. Il dott. Todd Lanman autore dello studio ha riferito: “La vera preoccupazione è che non sappiamo che cosa questo comporterà nel lungo termine per i ragazzi di oggi che usano intensamente i loro smartphone”. A quanto pare, il nostro apparato scheletrico sta tentando di adattarsi allo “stress digitale” cui è sottoposto dalla vita moderna.

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